C'era una volta un uomo che questa sedia la costruì con le sue mani e fare una sedia non è un lavoro semplice, ancor di più se non sei un falegname. Ma gli uomini di una volta erano così. Le loro mani parlavano di sacrifici, di lavoro, di dedizione, di sudore. E le mani di quest'uomo hanno creato questa sedia per sua moglie, per la nonna Agnese...che non è la mia di nonna e che non ho nemmeno mai conosciuto se non dai racconti di chi l'ha amata. Ma le nonne, così come i nonni, sono un patrimonio dell'umanità, un ricordo da difendere e da ammirare. I nonni sono cuori colmi di amore, sono occhi che luccicano per i loro nipoti, sono anime che proteggono e che curano ogni malanno...dalla piccola bua ai malanni del cuore.
E questa è la storia di una sedia che è appartenuta ad una nonnina piccina picciò, ma che aveva dentro una forza immensa. Quando l'ho vista ingrigita come un dolcissimo nonno amorevole, non ho potuto fare a meno di pensare a trasformarla. A renderla di nuovo viva e vitale...e a donare così un nuovo ricordo alle persone che l'hanno vissuta ed amata.
A presto,
Cristina
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